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Pagina:In morte di Lorenzo Mascheroni.djvu/61

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Tal che, guasta il bel corpo d’ogni parte,
Trae già l’ultimo fiato, e muore in culla
57La figlia del valor di Buonaparte.

Circuisce la misera fanciulla
Multiforme di mostri una congréga
60Che la sugge, la spolpa e la maciulla:

Il Furto, ch’al Poter fatto è collega;
Tirannia, che col dito entro gli orecchi,
63Scostati, grida alla Pietà che prega;

Ignoranza, che losca fra gli specchi
Banchetta, e l’osso che non unge, arcigna
66Getta al merto giacente in su gli stecchi:

E la patria frattanto, empia matrigna,
Nega il pane a’ suoi figli, e a tal lo dona
69Stranier, cui meglio si daría gramigna.

Mossi più addentro il piede; e in logra zona
Vidi l’inferma che Finanza ha nome,
72Che scheletro pareva e non persona.

Colle man disperate entro le chiome
Guarda i vuoti suoi scrigni, e stupefatta
75Cerca e non trova dell’empirli il come.


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