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Pagina:In morte di Lorenzo Mascheroni.djvu/62

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Or la Forza le invia fusa e disfatta
La pubblica sostanza, or la meschina
78Perdendo merca e supplicando accatta.

Scorre a fiumi il danaro, e la rapina,
Di color mille a cento man, l’ingozza
81E giù nell’ampio ventre lo ruina

Con sì gran fretta, che talor la strozza
Tutto nol cape, e il vome, e vomitato
84Lo ricaccia nell’epa e lo rimpozza:

Nè del pubblico sazia, anco il privato
Aver divora; e il vede e lo consente
87Suprema e muta Autorità di Stato.

Chiusa e stretta da Forza prepotente
(Dolce interruppe allor Lorenzo), e in forse
90Di maggior danno, e inerme e dependente,

Che far poteva Autorità? Deporse,
Gridò fiero Parini: e, steso il dito,
93Gli occhi e la spalla brontolando torse.

Strinse allora le labbia in sè romito
Dei delitti il sottil ponderatore;
96E, - Fu giusto, poi disse, il tuo garrito.