Pagina:Infessura - Diario della città di Roma.djvu/33

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prefazione xxxi

nel Diario compaiono talvolta alterate per tramutazione fonetica o per legge morfologica dialettale. Mi pareva però desiderabile di escluderne tutte quelle voci che non recassero nel loro radicale stesso un elemento nuovo, o almeno non notato in quella particolare significazione, dal Du Cange, dalla Crusca, o dal Tommaseo. Poi cangiai d’avviso considerando che non esiste uno schema grammaticale pel dialetto romanesco a cui far rinvio, e che mal potrebbe determinarsi il paradigma delle flessioni sul solo testo dell’I., nel quale appena si può dir che sopravanzano le ultime tracce del volgare della regione romana. Però, riservando ai filologi il campo intatto che loro appartiene, mi attenni a quella via pratica, a cui m’incoraggiavano anche esempi autorevoli.

Se con queste cure riuscii a rendere più schietta e certa l’effigie del Diario di Stefano Infessura, mi parrà d’avere in qualche modo giovato alla conoscenza della storia di Roma, curando un testo così spesso citato dagli storici e dalla critica odierna non ancor bene saggiato.

Roma, novembre 1889.

O. Tommasini.