Pagina:Inventione de Nicolò Tartaglia.djvu/33

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PRIMO. 12

neria a terminare in la detta linea .a d c. di moto violente, anci terminaria di sopra di quella in ponto .f. et quanto piu fusse ellevatamente tirato, tanto piu se andaria accostando co’l suo effetto al detto ponto .a. sopra la detta linea .a d c. perche ancora il moto violente di quello, tanto piu se andaria scostando col suo termine dalla detta linea .a d c. cioè piu in alto terminando. Similmente se la medema possanza traesse il medemo corpo .b. men ellevato dil transito, over linea .a e d. alla similitudine del transito, over linea .a i h k. quel faria il suo effetto di moto violente sopra la detta linea .a d c. alla similitudine dil ponto .h. il qual effetto .h. dico che saria piu propinquo al ponto .a. de quel fatto in ponto .d. perche il fin di tal moto violente andaria a terminare di sotto della detta linea .a d c. in ponto .k. et quanto piu la detta possanza .a. se andasse arbassando in tirare il detto corpo .b. tanto piu il detto corpo ,b. andaria facendo il suo effetto piu propinquo al ponto .a. sopra la detta linea .a d c. perche quanto piu la se andasse arbasssando, tanto piu il suo moto violente andaria a terminare di sotto della detta linea .a d c. il medemo si deve intendere in ogni altro tiro essempi gratia tirando dal ponto .a. al ponto f. (termine dil moto violente .a f.) la linea .a f l. dico che il detto corpo .b in altro modo tirato dalla medema possanza mai potria aggiongere al detto ponto .f. come si manifesta nel transito .a e d b. il qual sega la detta linea ,a f l. in ponto .m. il qual ponto .m. e molto piu propinquo al ponto .a. al ponto .k. (termine dil moto violente ,a i k.) quala sia .a k n. dico che il detto corpo .b. in altro diverso modo tirato dalla medema possanza mai potria aggiongere al detto ponto .k. come essempio appar nelli altri dui tiri superiori che ciascaduno segan la detta linea .a k n. di moto naturale nelli dui ponti .o. et p. che cadauno di loro è piu propinquo al ponto .a. di quello chi è il detto ponto .k è questo è quello che volemo inferire.

Propositione. Prima

Li quatro angoli d'ogni quadrilatero rettilineo sono eguali a quatro angoli retti.
S

Ia il quadrilatero .a b c d. dico tutti li snoi quatro angoli tolti insieme sono eguali a quatro angoli retti. Perche protratto lo diametro .d.b. sara diviso in dui triangoli, et li trei angoli di cadauno de detti triangoli (per la seconda parte della 32. del .I. di Euclide) sono eguali a dui angoli retti, onde tutti li .6. angoli de detti dui triangoli sono eguali a quatro angoli retti, et perche li detti .6. angoli di detti .2. triangoli sono eguali alli .4. angoli del detto quadrilatero, essempi gratia langolo .a b d. del triangolo .a b d. gionto con langolo .d b c. del triangolo .d b c. se egualiano a tutto langolo ,a b c. del quadrilatero, et similmente li altri dui, che terminano al ponto .d. se egualiano a tutto langolo .a d c. del detto quadrilatero, et li altri dui, cioè langolo .a. et .c. sono quelli istessi del quadrilatero, onde il proposito è manifesto.