Pagina:Inventione de Nicolò Tartaglia.djvu/70

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LIBRO

Propositione. XI.

Mi voglio fabricare un’altro istromento che mi serva comodamente a invistigare con l’aspetto le distanze orizontale et ancora le ypothumissale delle cose apparente.
P

iglio una lamina di rame, over di ottone ben piana etossa circa a una costa di cortello, et di quella ne cavo un quadro più giusto che sia possibile (per gli modi dati nella quinta propositione di questo) et nel detto quadrato li ne disegno un’altro alquanto menor del primo, talmente che li quatro lati di questo secondo quadro siano egualmete distanti delli lati del primo et questo faccio per lassarvi quel poco intervallo per mettere li numeri delle divisioni de cadauno lato del detto quadro, over istromento, et in questo secondo quadro gli ne disegno uno altro terzo quadro tanto menor del secondo, che li lati di questo terzo siano egualmente distanti delli lati del secondo circa a quatro coste di cortello et più, è manco secondo la grandezza over picolezza del primo quadrato, et questo secondo intervallo lo lasso per mettere le divisioni di lati del detto istromento, et fatto questo divido cadauno lato di questi tre quadrati in due parti eguali, et dal centro di tal quadro a ciascaduna di quelle divisioni tiro una linea retta et per esser meglio inteso sia il primo quadro .a b c d. con li altri dui quadrati inscritti come nella sequente figura appar, et le linee che vengono dal centro .k. del detto quadro, alla mitta di ciascun lato siano le due linee .e f. et .g h. le quale due linee vengano a dividere ciascadun lato di questi tre quadrati in due parti eguali, hor dico che questo istromento non voria esser men di una spana per fazza, over per lato. Ilche essendo ogni mita del lato del .2. quadrato vol esser diviso in 12. parti lequali .12 parti se chiamano ponti, talche cadaun lato del detto 3. quadrato veria a esser diviso in 24. ponti, cioè .12. in una mita et 12. nell’altra mitta, et tutte queste 12 et 12. ponti cominciano a numerar dalla mitta di ciascun lato andando verso langolo sia da una banda come da l’altra, et per esser più pronto a numerar li detti ponti in quel intervallo che fra li lati del primo et secondo quadro vi si gli mette il numero a ciascadun ponto cioè .1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11 et .12. et il primo ponto in l’una, e l’altra mita principia nella mita dil lato (cioè dove che le due linee .g h. et .e f. segano li lati del detto secondo quadrato) et il 12. ponto di luna et l’altra mita vien a fenire nelli quatro angoli dil detto .3. quadrato et acio che tai 12. et.12. divisioni per ciascun lato siano più evidente se divide tutto quel spacio che è fra li lati del secondo et terzo quadrato, et con lineette che venghino dal centro .k. del quadro a cadauna di quelle 12. et 12. divisioni già fatti in ciascun lato del secondo quadrato. Et oltra di questo ciascaduno di questi 12. et 12. ponti de ciascun lato si debe dividere ancora in altre 12. parti eguali, lequali se chiamano minuti, et farli evidenti con lineette tirate dal centro .k. come fu detto di ponti, et fatto questo a cadauno lato del detto secondo quadrato vera a esser diviso in 288. minuti, cioè .144. in ciascaduna mitta del lato, et 144. ne l’altra mitta. Ma perche questa cosi minuta divisione non si può mandar a essecutione in un quadrato piccolo, nondimeno per esser meglio inteso te pongo in figura sot-