Pagina:Invernizio - La trovatella di Milano, Barbini, Milano, 1889.djvu/85

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ha voluto risparmiarla... non gli bastò di averla un giorno ingannata al pari di me, ora con una raffinata scelleratezza ha avvelenata tutta la vita della povera donna, rivelandole un segreto d’infamia, che perderebbe suo padre, se si venisse a scoprire; ma Dio ha voluto che io ascoltassi... ed il segreto, perirà con quel morto... ve lo giuro; non chiedetemi di più, ma per quanto avete di più sacro... conducete Adriana lungi di qui... in casa di suo padre... prima che abbia acquistata la conoscenza di sè stessa: dite pure al conte Patta il dramma qui successo, ma affrettatevi, affrettatevi ad allontanarvi con lei... lasciatemi qui sola.

Quella giovine ritta presso il cadavere di Diego, che parlava così freddamente, non pensando a sè stessa, ma solo alla salvezza degli altri, scombussolava orribilmente Gabriele.

— Perchè non venite con noi? Che volete far qui?

— Attendere che vengano ad arrestarmi: ho commesso un delitto, non cercherò sfuggire alla pena.

— Io rimarrò con voi.

— Non voglio, nè lo dovete per l’onore di Adriana — esclamò con accento imperioso. — Suvvia partite, partite prima che alcuno giunga: il degno servo di costui, deve essere già corso in paese ad avvertire i carabinieri, non avete quindi tempo da perdere; la vostra vettura, Gabriele, deve sempre attendervi dietro quel sentiero; vi sarà facile trasportare in braccio quella sventurata fino là. Clarina verrà con voi... e ricordatevi en-