Pagina:Invito a Lesbia Cidonia ed altre poesie.djvu/83

Da Wikisource.

altre poesie 79

Quando scossa traballa la Terra.
Si scatena fra venti la guerra:
Par che l’urto dell’aria, dell’onda
Di Natura confonda l’imper.
Ma al baleno del raggio che torna,
Più distinto si legge l’editto.
Che sull’onde, ne’ venti fu scritto
Dall’artefice eterno Poter.
Zefiro.     Pure amarti non posso. Assai diversi
I nostri uffici son. Tienti a le tue
Stelle tumultuose;
Ti abborrano le genti;
Ti detesti il nocchier. Io sarò il caro
Pegno di Primavera:
Sull’orme de’ miei passi
De’ diletti verrà la bella schiera.
Procella.                         Son le mie furie
Ombra del rapido
Divin furor.
Zefiro.                         I miei respiri
Fan che s’ammiri,
L’eterno Amor
Procella e Zefiro.                         Fieri avversari
Ognor tra noi,
Saremo unanimi
Lodando voi,

Nostro Fattor.