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LA PROFEZIA.


Figlia del divin labbro,
Con sapïenza innanzi tempo nata,
Tutti i tempi in me chiudo, e tutto miro
D’eternità l’incomprensibil giro.
I secreti de’ cuori, e i dubbii eventi,
Dall’arbitrio volubile pendenti,
A me sono palesi, a me son certi;
Come il passato altrui.
Io coll’Onnipotente
Dell’avvenir ragiono:
Pur a’ figli degli uomini sovente
Fo di mia voce il dono,
Perchè cresca la gloria al comun Padre,
Cui testimonio di grand’opre io rendo.
Forse non ascoltata, il labbro aprendo,
Parlo al mortal da prima;
Ma dietro a me venendo,
Riscuote il fatto al mio parlar la stima.

Quel ciglio istesso.
Che pria non crede,
Allor che vede
L’alto successo,
Immoto sta.
Cadrà la Terra,
E il Ciel con lei;
Un solo a terra
De’ detti miei
Non caderà.