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Pagina:Invito a Lesbia Cidonia ed altre poesie.djvu/9

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Perchè a voi s’intitoli questo Libretto,
Credo che l’ senta ogni gentil persona


Primieramente ove s’oda parlar di Sciolti, Voi correte tosto al pensiero, come al mentovar che si faccia Epopeia, ecco alla mente Virgilio. Natural cosa era dunque che cercasse di volgersi a Voi quello che con uno de’ tanti vostri titoli letterari tien parentela. Dolce e pellegrina lusinga vi andrà ver l’animo, raffigurando qui entro que’ germi, i quali deboli un giorno e mal sicuri, mercè la cultura vostra principalmente divennero gagliardi e fecondi; e che se già produssero presso tanti sol vane foglie, ora siccome poche altre volte è avvenuto, tornano a rivestirsi di frutte, vie più che di fiori. Aggiungete che modesto oltra misura l’Autore, soavissimo amico mio, non credea punto bello questo suo Poemetto, il quale fa così nobil fede che la buona poesia sostiensi in Italia anche per opera di coloro che non la professano. L’ho indotto io a darlo in luce; e volendogli dimostrare ad evidenza, che il Poemetto è bellissimo, non avrei potuto, meglio farlo, che scrivendovi in fronte: Diodoro. È poi

  1. I due letterali che si accennano in questa pagina, e che dedicarono libri poetici a Lesbia, sono il signor cav. Pindemonte, e il signor cav. Vannetti.