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38 | capitolo iii |
difendevano Caffa erano «Valachi ungari»; del principato valacco, o «Valachi polani»: del principato moldavo. Stefano aveva sposato in seconde nozze dopo una principessa di Chiev — una Comnena di Teodori o Mangup, castello della Gozia tartara, Maria, ed era lui che sosteneva i parenti della moglie nel possesso della loro piccola signoria. Allor quando, nel giugno 1475, Caffa fu conquistata dai Turchi, vi furono Moldavi che presero parte alla difesa di questa ricchissima tra le città del Mar Nero. Fin all’ultimo momento gli ambasciatori del Moldavo trovarono in Caffa ottima accoglienza, ed i conti della città mentovano le spese fatte pel loro vitto e la loro onoranza. Nell’autunno 1474 si cercavano ancora grani a Moncastro, «unde n’è asai, e de quello locho spiremo le averne a sufiicientia» e si trattava sulla rinnovazione dei privilegi che godevano i Genovesi in Moldavia. Per andar da Caffa a Genova si prendeva la via di Kamieniec al Nistro, dirimpetto a Hotin, ed anche quella delle montagne di Bistritz, dove Angelo Squarzafico fù ucciso dai ladri nel 1474 o 1475.
7. Altri Italiani venivano come rappresentanti della propaganda cattolica, molto attiva dal secolo terzodecimo in là e che creava la sede vescovile di Milcov, distrutta dai Tatari, poi rinnovata dai pontefici del secolo seguente, alla richiesta del rè ungherese Lodovico; quella di Severin, di Argeş, che non ebbero