Pagina:Isabella Gabardi-Brocchi Considerazioni sui diritti delle donne.djvu/13

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emancipazione 19

gere il seme della libertà e civiltà cristiane, su tutta la terra allora conosciuta.

La donna acquistò diritti sacri, inconcussi. Fu moglie, non concubina; fu madre, non produttrice e guardiana di razza. Moglie! e madre! Ecco le colonne del suo trono! Appoggiata ad esse, è regina della famiglia. L’interno andamento della sua casa le partiene. Il suo influsso dall’interno si espande al di fuori per cercarvi il sole dell’intelligenza, e insinuarne i raggi vivificatori nello spirito dei figli col mezzo dell’educazione, la quale prepara, dispone, sviluppa le qualità latenti nell’omuncolo, destinato, maturandosi, a mantenere il nesso sociale con il pensiero, il lavoro, l’azione, infine con tutte le forze della ragione, i sentimenti del cuore, le attitudini naturali ed intuitive di che il Creatore ha voluto particolarmente fornirlo.

L’uomo sente ed accetta questo primato naturale e provvidenziale della donna.

L’istruzione è cosa ben diversa dell’educazione. La prima insegna ciò che deve produrre l’azione umana nella periferia materiale e terrena. La seconda coltiva i germi delle cognizioni necessarie all’esplicazione delle virtù dell’anima. I sentimenti morali, le idee di civiltà, la regola della ragione, l’eroismo del sacrificio vincente l’egoismo, infine tutto che deve comporre il vero cittadino, utile al bene ed al de-