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e abilitazione non implica diritto, perchè è una concessione; soggezione non è schiavitùservitù, come, mi converrai, istruire non è educare.

Tu senza ponderare nè considerare, insieme pur troppo ad altre molte, ti siei infatuata della frase reboante, luccicante — Emancipazione della donna! — Studiala, pensala, analizzala seriamente, e vedrai come ti si decompone e sfigura, sotto l’occhio della ragione.

La donna è di sua natura delicata, impressionabile, eccitabile e debole. Queste qualità le porgono variabilità infinite di esplicazione e manifestazione morale. Angelo o demonio secondo l’impulso che l’investe. La ragione non ha in lei forza dominante, ma latente, e però non le è possibile suscitarla di subito, a regola e guardia della passione.

La passione è potenza trascinante, che si compone di esaltazione e fantasia, e proviene più da cause, che attengono alla materia organizzata e corporea, che alla idealità dell’anima.

Quel viscere, che è l’ammirabile concepitore dell’Ente, particolarizza in modo assoluto la femmina, intersecato come è, a tutta la più vitale interessante ramificazione nervosa e sanguigna, e così, può modificare ad infinito grado la suscettibilità della donna. Il sangue che sospinto da improvvise commozioni e perturbazioni invade d’un