Pagina:Isernia - Istoria di Benevento I.djvu/102

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da due epigrammi dello stesso poeta, che credo inutile di riportare. E Gio: Battista Egnatio nei commenti dell’epoca di Cicerone scrisse: Fuit alter Vatinius Beneventanus, huius celebrati sunt Vatiniani calices.

I ludi gladiatorii ai quali interveniva Nerone nel tempo che dimorò in Benevento furono d’ordine di Vatinio celebrati, secondo l’opinione di molti scrittori locali, nel nostro antichissimo teatro, che essi giudicarono essere stato un anfiteatro. E anzi il benemerito Giordano Nicastro che fiorì ai tempi dell’arcivescovo Orsini, in cui sul suolo ora occupato dai ruderi e dai crollati muri d’un sì celebrato edilìzio non ancora eransi erette le casuccie dei poveri, che ai nostri giorni ingombrano quasi interamente lo spazio in cui sorgeva quel vasto recinto, ebbe l’agio e l’opportunità di descrivere minutamente la pianta nel terzo volume delle sue memorie storiche, le quali non si estendono oltre la dominazione dei longobardi, e non dubita punto che esso non sia stato un anfiteatro. Eccone le parole: «Dell’anfiteatro antico anche oggi appaiono vestigi, e siccome gli edificii dalla forma circolare si dicevano teatri, così ogni edificio ovale inventato ed acconcio ai giuochi gladiatori chiamavasi anfiteatro, cioè doppio teatro. Il beneventano fu di forma ellittica, così nel giro interiore come ancora nell’esteriore che gli formava ossamento e veduta». E qui segue la descrizione che risponde a capello alla vera forma degli antichi anfiteatri.

E a tutto ciò si aggiunge che nei teatri si dava luogo soltanto a ludi incruenti, come la rappresentazione di opere teatrali, a imitazione delle favole atellane, i giuochi mimici, la palestra, la recita di versi e ad altre cose siffatte. Ma invece rilevasi non pure dagli storici, e basterebbe solo il Tacito, ma anche da superstiti monumenti che in Benevento furono più volte celebrati i giuochi gladiatorii.

Infatti nel giardino dei marchesi Pedicini si vede ancora una lapide con un basso rilievo in cui è sculto un gladiatore Sannita. E da altre lapidi si hanno eziandio i nomi; dei magistrati che ordinarono i ludi gladiatorii, i quali in