Pagina:Isernia - Istoria di Benevento II.djvu/168

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volse l’animo a stornare Benevento dall’obbedienza del papa. E a tale effetto spedì ad occupare la città Niccolò d’Allegro, suo segretario, il quale, non senza l’aiuto di molti sediziosi riuscì a prenderne il dominio; e allora fu dichiarato Benevento capo e Metropoli del principato ulteriore. Ferdinando fu prodigo di privilegi ai beneventani, accordando loro tutto ciò che pretesero con un diploma dato in Castello Novo Neapolis, e nominò Rettore della città lo stesso Niccolò d’Allegro. Ma nel giorno 12 decembre dell’anno 1482, essendosi conchiusa la pace tra il papa e Ferdinando, Benevento tornò di nuovo alla dipendenza del pontefice, insieme a Terracina ed altri luoghi, stati invasi da Ferdinando, ma sola, e non più dominatrice di provincie e di popoli. E Sisto rimise ai beneventani il delitto di ribellione, e mandò a governare la città, con la qualità di Castellano, un tal Corrado Marcellino romano, vescovo di Terracina. Costui fu deputato a comporre le differenze dei confini del territorio beneventano con i baroni delle terre contermini, per eliminare qualsivoglia causa di dissenzione tra i cittadini di Benevento ed i regnicoli, ed anche Ferdinando commise ad Arcasio Bonello, suo Giustiziero, che si accordasse col Castellano di Benevento per dar termine ad ogni controversia sui confini.

Ma i presi accordi tra la Santa Sede e Ferdinando non ebbero effetto che sino al 1485, attesa la celebre congiura dei baroni, che fu narrata con tanta forza ed eleganza dal Ponzio. I baroni fecero ricorso al pontefice per acquistarsene il favore, e gli aquilani gli offersero il dominio della loro città, e Innocenzo allora accettando un’offerta tanto lusinghiera vi mandò per Rettore Battista Gelardino. Da questo fatto prese origine la guerra che con tanto ardore si accese tra Ferdinando e Innocenzo, il quale spedì Giovanni della Rovere in Benevento, per preservare la città dalle possibili repentine irruzioni delle truppe del re di Napoli, ma l’antiveduto disastro non ebbe poi a verificarsi per la pace seguita nel 12 agosto 1486. Però in seguito non desistettero i regnicoli di fare scorrerie nei dintorni della