Pagina:Isernia - Istoria di Benevento II.djvu/181

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Inoltre il Comune per attestare all’ordine dei cappuccini, assai benemerito in quel tempo del popolo italiano, la Sua gratitudine per aver conseguito, mediante gli sforzi di un religioso di quell’ordine,

«La da tant’anni lagrimata pace


divisò d’invitare i capi dell’Ordine a fondare nella città, o in qualche sua borgata, un convento, per addolcire i costumi del popolo, educandolo alla pietà cristiana. Il terreno fu acquistato dal Municipio nella contrada che ora si domanda Pacevecchia, in cui, durante il ponteficato di Paolo IV, fu edificato il convento e la chiesa col titolo di Pace, a ricordanza non solo della pace civile di Benevento, ma altresì della memoranda pace seguita in quello stesso tempo — con indicibile allegrezza in tutti gli stati cristiani — tra le corone di Spagna e di Francia. Ed è fama che la prima pietra dell’edificio vi fosse posta dal celebre letterato e poeta Giovanni della Casa che era in quel tempo Arcivescovo di Benevento.

Ma siccome in processo, di tempo, per essere i dintorni della città infestati dai banditi, non parve più sicuro un tal luogo ai cappuccini, così nell’anno 1595 sondarono essi un nuovo convento con l’attigua chiesa dal titolo di Santa Maria della Sanità. Il nuovo terreno, comprato da un tal Giovanni Mariella, distava di piccolo spazio dalla città e si diceva S.a Croce per una chiesetta che era ivi, la quale tolse siffatta denominazione.

Per qualche tempo niuno osò di riaccendere novellamente gli odi dei due partiti, e tentare altre divisioni tra i cittadini, senonchè nel 3 luglio dell’anno 1534 alcuni ribelli con a capo un tal Fracassa, uomo plebeo, s’introdussero a mano annata nella città, con animo di ricostituire quella delle due fazioni in cui prevaleva per numero la classe popolana. Ma i beneventani non si fecero adescare dalle lusinghe di quell’ignobile facinoroso, ma ricordevoli della santità dei patti, diedero concordemente di piglio alle armi, e traendo contro i sediziosi ne uccisero la maggior parte, e in tal guisa la