Pagina:Isernia - Istoria di Benevento II.djvu/195

Da Wikisource.

– 186 –

tani. E dopo di essi il Pontefice Sisto V con un suo breve diede facoltà ai cittadini, e in generale a tutti gli abitanti della città e del contado, di produrre appello dalla sentenza definitiva nelle più gravi cause criminali alla sede apostolica, ossia Consulta o Segnatura, e da qualsivoglia altro gravame che non fosse stato suscettibile di altro grado di giurisdizione, e un tal supremo rimedio di appellazione avea virtù di sospendere l’esecuzione della sentenza appellata. Ciò posto, ognun vede come in veruna altra città di limitata popolazione l’amministrazione della giustizia civile e penale raggiunse mai un sì alto grado di splendore e fu circondata da tante e tali guarentigie. Nè ciò è tutto. La libertà dei cittadini era a quei tempi in Benevento un dritto sacro ed inviolabile, e furono emessi in molte occasioni decreti severissimi che sancivano pene non lievi sia contro i magistrati, sia anche contro i governadori, e gli stessi arcivescovi per tutti i casi di prigionia non consentiti chiaramente dalle leggi. E ciò riesce certamente cosa singolare ai nostri giorni, in cui tanti splendidi ingegni non seppero escogitare un mezzo per conciliare il massimo rispetto alla libertà dei cittadini col periglioso sistema del carcere di prevenzione, pel quale in tempi non liberi e civili si conculca, e tante volte senza necessità, il principio professato da tutti i popoli che l’innocenza e non mai la colpa si presume.

La Corte Romana tenne sempre in gran pregio per le dottrine giuridiche la patria di Roffredo, di Odofredo, del Camerario e di altri rinomati giureconsulti, e perciò proponea sempre a reggere i nostri tribunali insigni magistrati, sicché le loro sentenze erano citate nelle più ardue controversie della Curia con molta stima negli altri tribunali dello Stato.

La città di Benevento, ancora che povera di territorio, era tuttavia a quei tempi fiorente di commercio da competere, a dir poco, con le più grandi città del napoletano che addivennero capoluoghi di estese provincie. E un tal vantaggio derivava in lei dall'esser posta nel mezzo di quattro popolose provincie e a poca distanza da Napoli, dalla rino-