Pagina:Isernia - Istoria di Benevento II.djvu/240

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Championnet riuscì molto agevole di fondare in Napoli la repubblica che poi si disse Partenopea, la quale, benchè inaugurata con sì fausti auspicii, fu non ostante poco durevole, e provocò quelle immani vendette di Ferdinando IV e della regina Carolina, che, esecrate da tutti i popoli civili, fruttarono perpetua infamia al nome dei Borboni, e contribuirono potentemente ai nostri giorni ad accelerare la loro caduta, e a compiere in più breve giro di tempo, e con minori ostacoli la gloriosa unità italiana.

Non andò molto che giunse in Benevento un corpo di tremila francesi sotto il comando del generale Brusier con 19 soldati, un capitano e due tenenti rimasti feriti in una scaramuccia presso Arienzo. Il generale francese, nella prima notte che trascorse in Benevento, commise il furto della Tesoreria del Duomo, per la quale profusero le loro ricchezze Benedetto XIII e l’arcivescovo Banditi.1 E non pago di ciò il Brusier, da vero conduttiero d’una banda di ladroni, tolse dal Monte dei Pegni i più preziosi oggetti con ducati settemila che ivi erano depositati, e nel dì seguente, a levata di sole, partì alla volta di Capua con sei traini che contenevano gli oggetti derubati e con l’intera truppa, tranne i feriti che lasciò nell’ospedale di S. Diodato.

La classe più colta dei beneventani, considerando che niuna legge fa obbligo ai cittadini di mettere a repentaglio la vita senza la speranza di conseguire un qualche intento, si tenne inerte all’annunzio del fatto. Ma il popolino, incitato dalle donne, le quali sparsero la voce che i francesi avessero anche involata la statua della Vergine delle Grazie, diede di piglio alle armi. In poco tempo varie migliaia di cittadi-

  1. Il cardinale Francesco Banditi, nato in Rimini nel settembre del 1706, governò la chiesa beneventana circa anni ventuno con ammirevole zelo, e compì la sua mortale carriera il 26 maggio 1796. Questo benemerito pastore diede compimento al monastero delle Orsoline, arricchì la cattedrale di molti sacri arredi, eresse dalle fondamenta la chiesa parrocchiale di S, Maria della Verità e f ospedale delle donne, e fornì la pubblica Biblioteca di altri pregevoli libri.