Pagina:Isernia - Istoria di Benevento II.djvu/250

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pe francesi nel nostro regno di Napoli, il delitto di fellonia, ed avessero delinquito in materia di stato, tanto come principali, che come cooperatori e complici, o pigliando armi, o scrivendo, o parlando, od in ogni altro modo. Eccettuamo da questo nostro indulto tutti coloro, i quali siano stati già giudicati e condannati con sentenze.»

Eletto pontefice ai 14 marzo 1800 il Cardinal Gregorio Barnaba Chiaramonti di Cesena, vescovo d’Imola, dell’Ordine dei benedettini, che prese il nome di Pio VII, questi si recò in Roma il 3 luglio di quell’anno si memorabile nei fasti dell’istoria, e tenne l’antica giurisdizione sul territorio di Pontecorvo e di Benevento con dispaccio del re di Napoli, che dal Preside della provincia di Montefusco, nel dì 7 settembre, fu comunicato al marchese Giovanni Battista Pedicini, il quale per la precedente rinunzia del marchese Pacca, avea assunto precariamente l’ufficio di governadore di Benevento. Ma nel di 5 ottobre del 1800 tornò in Benevento il prelato Stefano Zampelli, che prima reggeva la città, e in nome del papa ne riprese il governo, e in tal modo si pose termine a tutte le controversie..

Pei varii passaggi e dimore dei soldati francesi la città di Benevento non solo soggiacque allo spoglio del tesoro del Duomo e di altre chiese, ma fu astretta a pagare 14 mila ducati, e pei due presidi! mandati dal governo napoletano spese circa 33 mila ducati, e questi furono i vantaggi che ritrasse dalla rivoluzione francese. In quel tempo la città di Benevento era retta dall’arcivescovo nelle cose ecclesiastiche, e nelle materie civili da un prelato col titolo di governadore. Le leggi erano municipali, o di ragione civile e canonica, con le aggiunzioni di bandi, di bolle e di costituzioni pontificie. Si era istituito un corpo di magistrati ed un vicario temporale per le cause civili, ed un luogotenente pei giudizii penali di poco rilievo, poichè le più gravi cause criminali si trattavano dalla sacra consulta di Roma. In quanto alla forza pubblica stanziava in Benevento un piccolo drappello di birri, ed una milizia di fanti e soldati di cavalleria, più per ornamento che per la difesa della città.