Pagina:Isernia - Istoria di Benevento II.djvu/26

Da Wikisource.

— 17 —

neta col nome e l’impronta del re di Francia, che avrebbè fatto diroccare le muraglie insuperabili di Salerno, di Consa e di Acerenza, e ordinato a’ suoi longobardi che si tondessero il mento in segno di vassallaggio.

Grimoaldo sentì nell’animo la durezza di siffatte condizioni, poichè il batter moneta col nome del re Carlo significava di riconoscerlo per suo signore, e comprendeva assai bene che col demolire le mura di Salerno, di Consa e di Acerenza si sarebbe privato d’ogni mezzo per preservare immuni i suoi stati dalle straniere invasioni. Ma tuttavia, per essere ancora in balìa del re Carlo, finse di piegarsi ad ogni patto, ma invece si propose, ridotto appena che si fosse nel principato, di non tenere il giuramento, poichè facea stima, e certamente in ciò non errava, che per essere stato il giuramento emesso da un uomo non libero, e ridotto in altrui podestà, avrebbe potuto violarsi, senza taccia di spergiuro: massime che l’osservarlo sarebbe tornato oltre ogni credere dannoso alla patria. E però, senza protrarre più a lungo la sua dimora in Francia, tolta licenza dal re Carlo, si avviò con molto seguito ai suoi stati.

Non è possibile ritrarre compiutamente l’eccesso della gioia che invase l’intero popolo beneventano, appena si ebbe l’annunzio che il principe era già presso a Capua, perchè sperava di veder rivivere in lui le virtù del gran genitore. Tutti, senza differenza di età o di sesso, a foggia di un torrente che abbia rotte le dighe, si versarono sulla strada che quegli dovea percorrere per entrare in Benevento, rendendo per tal modo la più luminosa testimonianza dell’affetto universale e delle speranze che ciascuno riponeva nel suo ascendere al soglio di Arechi.

Gli si fecero intorno, innanzi agli altri, i longobardi che aveano stanza in Benevento, e tutt i in bella gara congratularonsi del suo fausto ritorno in patria; pronunziando che tenendo egli dopo Arechi la signoria di Benevento si sarebbe inaugurata un’era novella di prosperità e di gloria per il principato beneventano. Indi seguì la milizia ordinata in