Pagina:Isernia - Istoria di Benevento II.djvu/289

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antiche tradizioni storiche, sarebbe stata dichiarata capoluogo di provincia.1

Convenuta adunque ogni cosa, il comitato di Benevento, vuoi per essere sprovveduto di forze bastevoli a compiere l’impresa, vuoi per lodevoli motivi di prudenza, fece invito al Sig. Giuseppe de Marco, di associarsi ai liberali di Benevento. Questi accordatosi col nostro comitato intorno ai modi da usare per il felice successo della insurrezione, nel giorno 2 settembre mise in armi qualche centinaio di volontarii, misti ai quali erano parecchi soldati di linea della truppa pontificia disertati da Benevento, e nel giorno 3 settembre si avviò verso Benevento, e a qualche chilometro dalla città fu ricevuto dai componenti il comitato, ai quali si aggiunsero l’avv. Nicola Vessichelli — surrogato a Giacomo Venditti nativo di Gambatesa, provincia di Molise, giudice regio deposto — e i Signori Gennaro Collenea e il marchese de Simone.

I sollevati furono accolti in Benevento con gioia indicibile del partito nazionale, e non trovando resistenza negli altri cittadini, dichiararono decaduto il governo papale, e nella città ebbero luogo in sulla sera grandi acclamazioni a Garibaldi, a Vittorio Emanuele, e al futuro regno d’Italia, serbandosi il massimo ordine in ogni cosa, e senza che si fosse verificato il menomo inconveniente, esempio piuttosto unico che raro in una rivoluzione. Dopo di ciò i sollevati deposero alcuni impiegati pontificii, che rifiutaronsi di riconoscere il

  1. Documento. — Il Comitato Centrale al Presidente del Comitato di Benevento.
    «Il Comitato Unitario Nazionale, conoscendo che codesto Comitato da più tempo operosamente lavora per raggiungere l’unità e libertà d’Italia, sotto io scettro costituzionale di Vittorio Emanuele, dichiara che iniziando il movimento tra le provincie limitrofe del regno, e tenendo unità di azione con le medesime, fin da ora considera Benevento come Capoluogo di Provincia Napoletana, e quindi questo Comitato farà si che ad ogni costo abbia effetto una tale promessa; oltreché non abbandonerà giammai i beneventani alla discrezione del Governo Pontificio.
    Napoli 16 Giugno 1860.