Pagina:Isernia - Istoria di Benevento II.djvu/306

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benché non molto ampio, riuscì uno dei più belli ed eleganti delle provincie meridionali, e dopo attese il comune alacremente alla costruzione del Camposanto.

Tra tutte le città italiane la sola Benevento quasi costumava inumare i suoi cadaveri nelle chiese, la quale usanza fu creduta sempre nocevole alla salute pubblica, e a tale opinione si attennero gli antichi nell’ordinare che le sepolture comuni, ove s’interravano molti cadaveri, fossero poste nelle adiacenze delle città e dei villaggi, ed è però ammirevole la sapienza delle dodici tavole che, gelose della salute pubblica, primamente prescrissero di non seppellire ed ardere cadaveri nel recinto di Roma. Laonde il Comune di Benevento, reputando indispensabile di costruire un Camposanto, divisò di non badare a spesa, per fare che non riuscisse secondo ad alcun altro Camposanto delie prossime provincie. E, dato termine ai primi studii ordinati a tal fine, si ritenne dannoso il progetto di ampliare l’antico camposanto di S. Clementina, che servì nel 1837 per dare sepoltura ai colerosi, non solo per essere ivi il terreno argilloso, ma anche perchè trovandosi la sua superficie a livello quasi del prossimo fiume e pregna di acqua, non sarebbe stato possibile di cavare le fosse da sotterrare gli estinti a quella profondità che si raccomanda dalle leggi sanitarie. E perciò parve un luogo più accomodato a tale destinazione il declivio occidentale della collina che si dimanda Capodimonte, presso il cui vertice era un tronco della via Appia, che negli antichi tempi fu appellata Traiana o Traiannale.1 Ed il nuovo camposanto,

  1. Nella via che mena al nostro camposanto si scoprirono pochi anni or fa molte tombe, in cui si trovarono parecchi vasi unguentarii di forma cepollina, altri di creta cotta, e diverse monete tra i denti di alcuni teschi, e varie iscrizioni appartenenti alle illustri famiglie Vodonia e Trebonia.
    Laonde per tale scoperta si rende certo che nel luogo ove giace l’attuale camposanto esistette un sepolcreto sui primi secoli dell’Era cristiana, con sepolcri gentilizii. A chi poi mi chiedesse come mai col volger del tempo si fosse potuto cancellare ogni vestigio di pubblico camposanto o cimitero in quel luogo, ricorderò che allorquando nel quarto