Pagina:Isernia - Istoria di Benevento II.djvu/321

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Ma i tuoi di contristava assidua pena
     Per la materna gloriosa terra
     Venuta a man degli avversarii suoi.
     E quando osò spezzar la sua catena
     Dall’Alpi all’Etna in venturosa guerra
     L’eccelsa altrice di famosi eroi,
     Tu, patria mia, nel suol sebezio, dove
     Più lieto splende di natura il riso,
     Prima levasti l’itala bandiera.
     E allor che in dure prove
     Fu l’insano oppressor rotto e conquiso,
     Dal Vesévo alla sicula riviera
     Tu esultavi, mirando Italia infine
     Che i prischi serti ricompose al crine.


Ed or che il cielo più benigna sorte
     A te consente, un avvenir giocondo
     Al tuo fidente antiveder sorride.
     Già per le vie frequenti un novo e forte
     Soffio spira di vita, odi un profondo
     Fremer d’uomini e cose, all’opre arride
     De’ solerti tuoi figli il fausto evento;
     E d’ambite dovizie, di gentili
     Magnanimi costumi, e d’operosa
     Gara d’arti, ornamento
     Primo e il più caro ai popoli de’ vili
     Ozii sdegnosi, un’èra avventurosa
     Per te, diletta patria, alfin matura
     Nel chiuso grembo dell’età futura.