Pagina:Isernia - Istoria di Benevento II.djvu/48

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difesa i loro eserciti dalla Sicilia, e gli italiani salparono dall’Africa onusti di preda, e ben lieti del prospero successo della loro impresa.

Ma siccome in Lipari nell’anno 720 era stato eretto un mirabile tempio per deporvi i mortali avanzi di S. Bartolomeo Apostolo; così il principe Sicardo vi pose subito l’occhio, e, forse ad attutire i rimorsi di una vita rotta ad ogni turpitudine, assecondando i pregiudizi di quel tempo, rapito il corpo del santo, lo trasferì con solenne pompa in Salerno e poscia in Benevento, in cui, a gloriare il santo, edificò un tempio nobilissimo, e ne fece traslocare il corpo nella stessa cattedrale, ove ordinò che fosse costruita una splendida cappella, la quale, intrapresa nell’ultimo anno del suo governo, fu poi compiuta con mirabile magistero dal vescovo Orso nell’anno 839. Nè andò molto che col medesimo zelo trasferì da Alife in Benevento i corpi di S. Felicita e i figli martiri, che furono eziandio riposti nella cattedrale, e, ad essi dedicata, fu eretta una chiesa fuori della città. E nel medesimo tempo quasi vennero collocati nella cattedrale i corpi di S. Marziano vescovo di Trigento, e di S. Deodato vescovo di Nola. Ma non trascorse assai tempo che i patrizii Paldone, Tatone e Tasone edificarono a proprie spese un tempio in onore di S. Deodato, da cui prese il nome, e in processo di tempo fu a questa chiesa annesso un monastero di monache benedettine.

Intanto Sicardo, non ostante tali velleità religiose, non rimetteva punto delle sue prave abitudini, e trascorrendo d’uno in altro eccesso, fu preso alle bellezze della giovane moglie di un tal Naringone, uomo di bella fama, e che usava spesso in corte, e affine di potere con maggiore agevolezza tentare la sua donna, lo spedì ambasciatore in Africa al re dei saraceni. Ma le arti e le lusinghe adoperate per tirare alle sue voglie quella infelice riuscirono inutili, cosicché, per vincerne la resistenza, gli convenne usare in ultimo luogo la forza. Naringone, reduce in Benevento dalla eseguita ambasceria, fu pienamente istrutto dalla virtuosa consorte della turpe azione del principe, e ne prese grande