Pagina:Isocrate - De' doveri del sovrano.djvu/22

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glio ed ordinatamente riunisce i sparsi pensieri altrui, non quelli discorsi che accozzano insieme moltissimi precetti e con eleganza di stile li spiegano. Non mi era poi ignoto che mentre tutti giudicano utilissimi quelli poemi ed opere che trattano de’ doveri, pure in generale non assai benevolo orecchio vi prestino, e ne sappiano invece malgrado alli scrittori, quasi pedanti. De’ quali, abbenchè in generale lodati, pur tutti fuggono la compagnia, amando meglio trovarsi con coloro che si associano ai loro vizii di quello che con chi da questi intende strapparli. La qual cosa si verifica altresì delle poesie di Esiodo, Teognide e Focilide 1 i quali quantunque l’universale si accordi in confessare che dessero ottimi consigli a regola della vita, pure, anzichè riandarli, preferiscono passare il tempo in ignobili e dissennate azioni. Oltre a ciò se alcuno si provasse di stralciare dai sommi poeti quelle massime che appelliamo sentenze, delle quali sopra tutto diligentemente si occuparono, non per questo il comune degli uomini ne prenderebbe desiderio. Imperocchè preferirebbero ascoltare la recita di una difettosissima commedia di quello che le opere dell’ingegno con tanta solerzia elaborate. Ma a che intrattenersi in questi delirii? Se in fatti ci piacesse analizzare la indole di ciascheduno troveremmo a molti non andare a genio i cibi più delicati, non le applicazioni più generose, non le dottrine più utili, e tenere invece per squisitissimi quei piaceri che ne’ rapporti della utilità e del gusto maggiormente ripugnano, e tolleranti ed industriosi stimare coloro che pongono in non cale i propri doveri. Per il che ammonendo, o insegnando, o proferendo utili sentenze chi mai in vero soddisfarà a costoro che, oltre quanto di sopra avvertimmo, hanno in uggia i saggi, stimano profonde le teste vuote di senno ed abborrono in siffatta guisa dalla verità delle cose da non possedere neppure la conoscenza de’ loro affari? Rie-

  1. Il comune degli istorici crede Esiodo anteriore ad Omero. I Locresi lo annegarono. Cimone raccomandava a Lepta di ritenere a memoria le opere di Esiodo — Ci rimangono di lui due trattati, uno sull’agricoltura, e l’altro sulla Teogonia. Teognide celebre poeta di Megara fiorì 544. avanti l’era volgare. Di Focilide non si ha ricordo biografico nelle storie.