Pagina:Isotta da Rimino Mazzucchelli.djvu/24

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del 1446. a riserba della seconda, che non ha nota di tempo (35)1; e di esse espongo pure i disegni. La prima, ch'è un Medaglione, ha la sua effigie nel diritto colle parole all'intorno ISOTTÆ ARIMINENSI FORMA, ET VIRTUTE ITALIÆ DECORI, e nel rovescio si rappresenta un Elefante, ch'era lo stemma de' Malateste, col nome dell'Artefice al di sopra: OPUS MATTHÆI DE PASTIS, e al di sotto MCCCCXLVI. Questo rovescio medesimo è pure nella seconda, ch'è un Medaglione di simile grandezza, ma nel diritto vi si vede la sua testa con assai diversa conciatura, e colle sole parole: D. ISOTTÆ ARIMINENSI. La terza, ch'è di mezzana grandezza, ha lo stesso diritto che la prima, ma nel rovescio si vede un Genio, che vola, e che porta colle mani una corona, colla stessa data MCCCCXLVI. senza motto alcuno. Simile a questa, sì nella grandezza, che nel diritto, e rovescio, è un'altra posta sotto il num. V. la quale non ha altra diversità se non che intorno al detto Genio, dopo la nota dell'anno MCCCCXLVI. vi si vede aggiunto: OPUS MATHÆI DE PASTIS V. e il disegno di questa, ch'è l'unica, la quale a me manchi, è stato altresì pubblicato

  1. Pare che il Clementini avesse notizia di due sole di dette Medaglie; almeno di due sole ha fatta menzione nel Lib. II. del Raccolto cit. a car. 470. ove per altro conferma, che ad Isotta furono fatte gettare da Sigismondo.