Pagina:Issel - Viaggio nel Mar Rosso e tra i Bogos, Milano, Treves, 1876.djvu/119

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aggressori, allorchè s’accorgono d’aver incontro un nemico debole e pusillanime. I maschi grossi e robusti sono poligami, e dicesi che quando uno di questi sia preso od ucciso, i superstiti si battano accanitamente tra di loro per la conquista delle femmine rimaste libere, le quali divengono poscia preda del vincitore.

Percorso un gran tratto di paese fra sterili rupi, convenne ascendere il fianco d’un colle irto di sterpi, finchè, pervenuti alla vetta, mirammo in basso una estesa pianura, nel mezzo della quale il villaggio di Assus comparisce come macchietta oscura in un campo verde-cupo. Più in là, fanno argine alla vista monti l’un sull’altro accavallati in tre distinte catene; i primi, bassi, rotondeggianti e denudati, gli altri, successivamente più alti e profilati a seghe e a cuspidi. Dall’opposto lato, riandando collo sguardo al paese già trascorso, mi apparve la sconsolata campagna confusa nelle ombre della sera, ed avvolta in un vapore rossastro. Mentre si estinguevano gli ultimi chiarori del giorno morente, calammo al piano, per una china così erta e scoscesa che non saprei immaginarmi la peggiore, e per quella bisognò condurre passo passo ciascuna bestia da soma, sostenendola da ambo i lati, acciocchè non avesse a precipitare. La carovana procedette allora lentamente nell’oscurità, calcando le orme della guida, gli uomini traendo penosamente i sandali sul suolo caldo e polveroso, gli animali colla testa bassa e l’occhio spento. Sciangallo col fucile in pugno, guatava a destra ed a manca i cespugli, pel timore che alcuna fiera fosse per balzarne fuora e ad ogni stormire di foglie si arrestava ed approntava l’arme. Tuttavia entrammo verso le 10 nel villaggio d’Assus, senza aver fatto tristi incontri, e sollevate le bestie dal carico, ciascuno di noi, senza nemmeno prender cibo, tanto eravamo stanchi, si pose a giacere sul terreno, chi avvolto in un mantello, chi in una coperta di lana.

Un’ora innanzi giorno abbandonammo il duro giaciglio per metterci nuovamente in cammino. Volte quinci le spalle al villaggio, che era ancora immerso nell’oscurità, percorremmo una gran pianura alluviale parzialmente, coltivata, in cui osservai più volte profonde spaccature non più larghe di uno o due metri, rettilinee o spezzate, dovute, secondo io credo, ai terremoti che sovente scuotono il paese. Appiè delle prime