Pagina:Istituzioni di diritto romano.djvu/153

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150 introduzione

mirazione di tutti i cultori della Giurisprudenza, e fu salutato col nome di nuovo Papiniano. Il Donello, che fu il primo a valersi del sistema Dommatico in modo veramente lodevole, fu suo emulo e se non lo uguagliò nel sapere istorico e filologico, forse gli fu superiore nella filosofia e specialmente nella logica. Fra i contemporanei del Cujacio ebbero fama Le Conte, Labitte Duprat, Roussard, e l’eruditissimo Brisson; fra i suoi discepoli i due Pithou (Pithæi) Ranchin, Dufaur de Saint-Jory (Faber Sanjorianus) e più tardi verso il 17.° Secolo, Pacius, i due Gotofredi, Baudache, Merille, Fabrot, Menage, Domat. (Vedi Giraud Storia del D. Romano Epilogo.) Dopo la Francia, l’Olanda ed il Belgio furono i paesi, che in questi tempi avessero giureconsulti più accreditati, appartenenti alla Scuola dei Culti, come Gifanio, Paolo Merula (Van-Merle), il Grozio, il Merenda, il Vinnio, il Voet. Anche in Spagna ed in Alemagna non mancarono Giureconsulti di nome. La Spagna può citare Antonio Agostino, Sarmiento de Mendoza, Ramos del Manzano, Suarez de Retes; e l’Alemagna il Sicardo, l’Aloandro, il Vultejo, il Rittersuzio (Rittershausen) etc. etc.

§. 220. Malgrado la gloria di cui si era ricoperta la Scuola dei Culti, la tendenza pratica dei Realisti tornò a prevalere, e nel XVIII° Secolo in tutta l’Europa essi avevano riconquistato il terreno perduto. Si contavano sempre alcune splendide eccezioni come il Noodt, il Van Bynkershoek, il Meerman in Olanda, il Gravina e l’Averani in Italia; l’Eineccio, il Brunnemanno, il Voorda, il Carpzovio, il Coccejo, il Bach in Alemagna, il Pothier in Francia; ma erano pochi astri in mezzo alle tenebre.

§. 221. Terminato appena il XVIII° secolo, uno straordinario impulso agli studj eruditi del Diritto Romano, fu dato in Germania, e questo impulso dura tuttavia, ed ha prodotto i più bei resultamenti come gli immortali lavori di Haubold, di Hugo, di Savigny, di Niebuhur, di Zimmern ec. ec. In Italia (per tacere dei viventi) possiamo citare il Forti ed il Poggi, come appartenenti alla Scuola rediviva dei Culti, che oggi per le sue tendenze agli studj istorici del Diritto, chiamano Scuola Istorica.