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48 introduzione

II.° PERIODO

Dalla legge delle XII. Tavole
fino ai tempi di Cicerone


CAPITOLO I.

avvenimenti politici.

§. 66. La lotta fra Plebe e Patriziato, cominciata nel periodo antecedente, seguita in questo; cessa soltanto con la sconfitta dei Patrizj, ai quali vengono parificati i Plebei. Lo Stato Romano estende i suoi confini, l’Italia diviene Romana, ed il suo territorio è parificato all’antico Agro Romano. I paesi conquistati fuori di Italia sono, ridotti in Provincie. Di cotali avvenimenti è prezzo dell’opera parlare con qualche diffusione, ed esaminarne gli effetti.

§. 67. La legge delle XII. Tavole fu compilata per uguagliare i Diritti del Patriziato e della Plebe. Ma l’uguaglianza dinanzi alla legge (aequalis legibus) se fu stabilita per riguardo al Diritto Privato, non lo fu per riguardo al Diritto Pubblico. Fusione fra i due ordini non si volle dal Patriziato; tanto che nelle due ultime Tavole fu confermato l’antico divieto dei connubj fra i patres e la plebs. Ne connubium patribus cum plebe esto. Tuttavolta nell’anni 309, dalla fondazione di Roma, il Tribuno Canulejo propose un Plebiscito, il quale aboliva il divieto di siffatti Connubj; e questa Lex Canuleja fu accolta.

§. 68. Mancava ai Plebei l’eligibilità alle Magistrature più dignitose della Repubblica. Ma nell’anno 310, i Tribuni della Plebe reclamarono pel loro ordine l’onore del Consolato. Ad eludere queste domande, i Patrizj fecero sostituire ai Consoli sei Tribuni Militari (Tribuni Militum), dei quali tre potevano essere scelti fra i Plebei. Piu presto che ammettere la Plebe al Consolato, fu momentaneamente sospesa questa magistratura.