Pagina:Istoria della città e costiera di Amalfi.djvu/107

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89 Romana, eligendosi dapprima i Prefetti annuali, poi i Conti e poscia i Dogi ^ i quali non erano principi assoluti od ereditar], ma bensì elettivi della repubblica, e che governando con pieno potere si sceglievano dal corpo della nobiltà. Quindi se tal volta si vide tal carica continuata ne^ loro figli, ciò accadde, percbè il popolo ben soddisfatto del governo del padre, per benemerenza eliggeva il figlio; deponendolo dalla carica e qualche volta punendolo se rendeasi dispotico o tiranno. — Era serbato nel!’ elezione un apparente dritto di conferma agli imperadori d’Oriente, da’ quali ricevevano la dignità del patriziato 9 ed eran decorati con orrevoli titoli di Seniores, Sebasti, Protosebasti ^ Protospatarj Magistri mHitum, Antipatus ^ Vesti ec. (i) come in appresso vedremo. Sotto al governo di questi capi, Amalfi batteva moneta, avea i proprii magistrati, le proprie leggi, copriva il mare delle sue navi, e col commercio si spingeva alle più rimote regioni, acquistando da per tutto riputazione, incivilimento e virtù. Noi però colla scorta dì tutte le nostre cronaclie possiamo francamente afiermare che reiezione de’ nostri Dogi dipendeva dall’assoluto consenso del popolo e de’ nobili tal quale eseguivasi in Venezia e tal volta vi succedevano i parenti più prossimi. La maggiore loro autorità estendevasi sopra le navi, i marinari, e gli afiari marittimi ) secondo ne dice il nostro Marino Freccia (2). Le insegne del Doge erano il berretto ducale e la eia* (1) Caes. Capacci hist. Neapol. to. i. e. ii. pag. 108. Muratori rer* lUlic. diss. 4* Jpban. Diacon. in vita Alliauasii Episc. Neapol» (3) Freccia de offict adm. lib. 1. pag. 27 n. 3 ^ 4 > ^*