Pagina:Istoria della città e costiera di Amalfi.djvu/142

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134 cono nell’intrapresa. A Landolfo, corrotti già ì costodi del palazzo, riuscì in una notte, assieme co’ suoi quattro figliuoli, e con Riso e Romoalt due celebri personaggi, ed altri congiurati, di sorprendere nel sonno il principe Gisulfo, e la principessa Gemma su» moglie nel proprio letto. L’infelice principe menato in prigione con la sua consorte e due nipoti furon posti in una torre vicino alla porta clie menava alla marina, spacciando i congiurati universalmente voce d’essere stati ammazzati. Tale novelk pose in costernazione ed in ama* rezza gli animi de’ Salernitani 5 i quaU dando fede a ta^ le assertiva ^ prestarono giuramento a Landolfo loro tiranno. Ma Landolfo temendo che si scoprisse essere vi^i Gisulfo e la principessa Gemma, subito la notte seguente feceli levare da Salerno, e condurli di soppiatto in Amalfi^ affidandoli scrupolosamente al doge Mansone, il quale dopo di averli posti sotto salvaguardia portossi assieme col duca di Napoli Marino, in Salerno a proteggere e stabilire Landolfo nel principato (i). Non si vide più nera perfidia e ingratitudine di quella che usò Marino duca di Napoli in tal’incontro, poiché da Gisulfo era stato molto beneficato. Tra tante perpetue guerre distruggitrici, e fra tante discordie e cangiamenti di signorie, i costumi erano divenuti del tutto barbari e feroci. Con tali mezzi Gisulfo fa espulso dal principato, e Landolfo dichiaratosi principe, si elesse per collega il suo figliuolo Landolfo nello stesso an. 973. — Ma non pertanto ebbero termine le dissensioni nel principato, giacché Indolfo vedendo che suo padre Landolfo avea associato Landolfo suo fratello, ed avevalo (i) AnoDym. Salerò, part. VIL cap. ÌX* • segu.