Pagina:Istoria della città e costiera di Amalfi.djvu/141

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socio nel governo prima Guaimario e poi Giovanni PcireUa suoi figliuoli (i). Sotto al cui governo forse gli Amalfitani si trovavano nel!" esercito dell’imperador gr^ co Niceforo Foca (a) y siccome diremo nel corso di que*st^ opera al capitolo X. Nel mentre il doge Mansone reggeva il suo ducato, il pripoipato di Salerno veniva agitato dalla più nera ed ingri^ta sollevauone qontra del proprio buon principe Gisulfo^ il quale essendosi ammalato > fu col pianto di Gaitelgrima sua madre pregato di fitr ricluamare in Salerno il di lei fratello Landolfo co* quattro di lui figliuoli (3), cur gini di GisuUb, che da Capua erano stati dbcacdati. Grisulfo vinto dalle lagrime di sua madre li richiamò tutti in Salerno facendoli ricchi e potenti ^ ma Landolfo in«grato verso il suo benefattore, appena innalzato a tanta grandezza, cominciò a macchinare congiure e trame per invadere il principato, — A tale scopo si proccurò il £ivore de’ duchi d’Amalfi e di Napoli per essere sooe che per onorificenza si accordava a’ Comandanti generali, o a Goyematori di vaste ed immense provincie. Fra di tanto si profondeva a discreto prezzo a’ nostri dogi. (i) Abitiamo doe istrumenti presso le monache deH^ Ss. Trinità d’Amalfi: in dove leggesi nel primo ( n.» ^9 ): la nomine ec. die terlia mensis magij ind«I* Amalf. Nos Manso Domini gralia Dux Amalfitanor ram et Guaimarius Dei providentia Dux: idest genitor et filius ec. e nefl’altro ( n. 60 ): In nomine ec. die prima mens. novemh. ind. II. Amaft: Kos Blanso Domini gratia Dux et patricins et lohaunes Dei providentia Diix, genitor et filius eo. (1) Luitprand legat. ad Niceph. Phoc. p. 4B5, 486. (3) Guaimario, Indolfo, Landolfo, e Landenolfo a* qoali donò i contadi di/Marsico, Siirno ^ Gonsa e Iiaurino.