Pagina:Istoria della città e costiera di Amalfi.djvu/192

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174 il Faro spargeva per ogni dove la spavento e resterminio. Venosa, Tran!, Montepeloso, Troja 9 Melfi ecc. furono da lui orribilmente devastate. II principe Roberto e U conte Rainulfo che trova vansi di passaggio in Roma, avuta contezza delle stragi che Ruggieri faceva in Puglia, subito ritornarono, e fecero per tnlte le loro teiTe e per Benevento assoldare gran numero di gente per combatterlo; ma riuscite infruttuose le loro mosse, il principe Roberto tantosto nel II 34 trasportossi in Pisa, ove con trattati e con giuramenti compromise quella nazione, di venire nell’anno seguente a manifeste ostilità contro di lui. La città d’Aversa che nel ii35 erasi volontariamente data al conte Rainulfo, provò lo sdegno del re, che la fece bruciare assiem co^suoi sobborghi*, benché poco dopo s^ occupasse dì bel nuovo a fortificarla (i). Egli fece consecutivamente armare in Sicilia una flotta per attaccare la città di Napoli dalla parte di mare, fin tanto che la guarnigione di A versa ed i presidi i da lui stabiliti nella Campania troncassero a^ IVapoletani ogni communicazione per terra. Ruggieri per un tale impegno pose in requisizione la migliore milizia amalfitana, che favoriva la sua causa e quella degli scismatici. Le galere amalfitane si unirono a quelle di Sicilia, ed i soldati della guarnigione d^ Amalfi acquartierati stavano appo lui in A versa. In questo frattempo i Pisani diretti da Guido Baldo abate Stabulense, giunsero in soccorso di Napoli con 100 legni armati, e domandarono soprattutto a* Napoletani 3ooo libre d* argento in compenso delle spese della guerra; ed i Napoletani senza punto indugiare, dovettei*o dolorosamente sagrificare T argenteria delle loro (i) Falc. Brneveut. Ciiron. in an. ii35.