Pagina:Istoria della città e costiera di Amalfi.djvu/224

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so6 Di tanto si avanzarono gli Amalfitani per oltramar^ ed oltramonti, che dopo tante concessioni ricevute vediamo ben ancbe averne delle chiese ^ de^monlsteri, de* gli spedali, delle sepolture e. degli stabilimenti con ca«se y fondachi e magazzini, di panni tessuti godendone molte franchigie. — «• In Costantinopoli ebbero un ^piartiere da potervi abitare, con la loro chiesa dis. Andrea, ed un monastero con chiesa detta di s» MarÌ0 della Latina, ch’era la prima basilic a de’ Latini in quella città. Altri stabilimenti con loro chiese tennero in Antiochia y in Alessandria, in Cipro, in Tunisi ec. Nell’anno 1161 Guglielmo IV vescovo de’ Latini di Ancona alle calde istanze di Mansone e Sergio Curiale figli di Leone, concesse agli Amalfitani un luogo di sepoltura nel cimitero di S. Nicola d’Ancona, che il predetto Mansone fece a sue spese costruire. Que^ st’altro monumento patrio involato d’audaci mani né tampoco esiste fra le carte dell’archivio Capitolare d’Amalfi, trovasi ciò non ostante allegato dal mentovato Ughelli. Falcando ci assicura esservi stala nel 1189 in Pàla^ mo una contrada dove gli Amalfitani vendevano le loro straniere derrate: Amqlphiianoruìn picum peregrinai’ rum mercium Ipcupletem (x) lo slesso ci attesta il Biondo scrivendo: Amalphitanos quondam magnqs J’uisse negotiatoresy testantur multa SiciUaé loca, in quibus suas hgbuerunt aedes proprias, et mercium promptuaria (2), e <juivi vi tennero ben anche la loro chiesa sotto al titolo di S. Andrea Apostolo in prosieguo innalzala a Pàrroc(1) Falcando nella pre&ziòne della storia Siciliana to. 7. rer. lU-! lìear. (a) Blondai Ub. XV. hiatorUr.