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Pagina:Istoria della città e costiera di Amalfi.djvu/234

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ii6 lo (i) 9 egualmente che i soldi di oro. Il tari d' argen- to corrispondeva a grana it» -^ 9 variando talvolta fino a grana i3 e quattro cavalli di nostra moneta corren- te. A' tempi di Giovanna II. , veggiamo ne^ riti della Corte imporsi le Djulte in tanti tari amalfitani , a chi avesse usato di opporsi alle regie determinazioni sicco- me riferisce Giovanbattista Gonfalone : Eztantur monetae tjuas ad praesens videmus Reipublicae Amalphitanae et in constitutionibus Regni poenae injungebantur eas in tare- nos Anialphitanos — Il tari ne^ contratti , veniva per lo più enunciato con tale formola di parole : Tareni boni de Amalfie , diricti et pesanti j de unda quinque de auro et quinque de argento 9 ana tari quatuorper solidum (a)^ ciò usavano facilmente per assicurare la perfetta quali- tà , e giusto peso. Marquando Freero con solenne er- rore ascrisse questa nostra moneta a^ Siciliani ed a^ Pu- gliesi. — Nelle ofier te de' Principi Longobardi, Norman- ni , Capuani ec. a'monisteri di Montecasino e della Tri- nità di Cava trovasi in quegli archivj frequente menzio- ne anche de' soldi Amalfitani solidos Amalpldtanos al pari de' succennati tari. — Il soldo di oro valeva nelle con- ti'ade del nostro Regno per quattro tari amalfitani , sic- (1) Il conte Carli ( delle Zecche d'Italia io. i. pag. i56. ) scgncn- do il Du -Gange , credè , che il lari fusse stato battuto la prima Tol- ta a Taranto e che da essa ne prendesse il nome. Ma a ciò si oppo- ne il pot. Schiavo, il quale scrisse a se noi ritroviamo notizia del Tari <r oro sino a quei tempi , in cui gli Arabi dominarono neUa nostra Sicilia^ dalla poce Saracena Tjraim ^ o Caldea Takua , che com- mercio , negozio y e mercatura significano 9 dee ricavarsi l'origine di questa moneta »• (a) y. Arch. Capitolare d'Amalfi i^ergam. n. 6. ec.