Pagina:Istoria della città e costiera di Amalfi.djvu/235

Da Wikisource.

217 come da due iostrumenti dell' archivio della Trinità di Cava deir anno 1076 : statutum pretium auri solidos 110 i (juorum quisque habeat tarenos quatuor ex mone- ta Amalfitanorum (i) 9 e dalle carte dello stesso archi- vio Cavense s' inferisce esservi sopra l'effigie della Cro- ce : LandorUus , et ejus haeredes dent iUi hondm , cui ipsa charta in manu paruerit So solidos , quorum quis- que habeat auri tarenos bonos Amalfitanae monetae, in quibus crux formata pareat (2). E però da avvertire che dopo il corso di più secoli do- vette indubitatamente soffrire qualche cambiamento la mo- neta del tari , siccome ebbero a soffrirla tutte le altre del nostro Regno sotto F imperatore Federico II. il quale introducendo molte nuove monete ne bandi le vecchie , siccome narra Riccardo da s. Germano nella Cronica sotto Tan. i!222. Desso in fatti ci assicura d'essere stati nel 1221. coniati in Amalfi tari di nuova specie Ta- reni novi cuduntur Amal/iae e neir anno seguente sog- giunge che lo stesso Imperator V interdisse con suo editto sostituendo in loro vece i nuovi danari di Brin- disi : anno 1222. Imperator sua statata per Regnum di- rigit in singuUs Cii^itatibus CastelUs et Fillis , ut sin- gula mercimonia {fendi debeant ad denarios not^os Brun- dusii^ cASSjTis TARENis Noris AMALPHi/E^ juxta urbitrium sex bonorum hominum uniuscujusque terrae ad hoc jura- torum , et super hoc generales litteras mittit (3). Ma bi- sogna supporre che V imperator Federico se la prendes- (1) Arch. Carens. arca 101. n. 494 e arca 37. n. 37. (3) Arca lot. n. 373. (5) Rice. s. Gcrm. Chron. in an. 1233 apud Camill. Peregrinum,