Pagina:Istoria della città e costiera di Amalfi.djvu/242

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loro ricercare alcuni mezzi per riconoscere i siti in tali circostanze : si saranno ben presto accorti , che Tosser- Yare il cielo era il solo mezzo da poter loro giova- re , siccome Petronio Arbitro , chiaramente ne dimostra la pratica tenuta dall' osservazione degli astri : Gubemor tor, qui pcrngil nocte sydcrum , ijuùfue motus custodii (i). Così probabilmente sarà venuto alle loro menti V idea di applicare le speculazioni deir astronomia agli usi del- la navigazione. Che presso gli antichi fusse stato ignoto V uso della Bussola , e quello dell'affinità della calamita nel volgersi al Nord, egli è un argomento ormai da non più met- tersi in problema dietro al silenzio di Platone , Aristo- tile , Teofrasto , Seneca , Plinio il vecchio ec. (a).. Non pertanto taluno lambiccandosi il cervello asserì che Aristotile nel libro de lapidibus (3) avesse fatto men- zione deir affinità dell' ago magnetico verso al Nord ; ma il passo di Aristotile come apocrifo fu pienamente com- battuto dal P. Costadeau e Kircher (4) ; oltrecchè egli è molto consentaneo , che se il filosofo di Stagira avesse avuto conoscenza di tal fenomeno l'avrebbe egli insegnato al suo discepolo il Grande Alessandro. — Lemnio (5) ed (i) Petron. Àrbitr. in Satjr. pag. 117. (a) Non s' intende parlare di quella proprietà che ha la calamifa di attrarre il forro , ben nota agli antichi , ma di quella importane te e stupenda Tirtù di dirigersi ai poli affatto involata alle loro os- servazioni. (3) Opinione concepita da Alberto il Grande e riferita dal P. Costa- deau in tratt. de' segni to. 3. cap. 30. (4) Kircher de art. magnct. lib. I. e. 6. (5) Lemn. de occult. natur. miraculis.