Pagina:Istoria della città e costiera di Amalfi.djvu/276

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s56 ai loro Amori (i). Fé’ di più. Oltre l’offerte di tauti superbi e magnifici donativi, decorolla ben anche del titolo di Contessa ] e corse voce, che se la regina sua consorte ch’era in Catalogna, fosse morta ) si sarebbe vista la contessa Lucrezia portar la corona del Regno (2). A buon conto nessun altra cosa era tanto a cuore al re, quanto F amore di Lucrezia; quaefuU Alphonsi quondam pars maxima Regis. Venuto a morte il re Alfonso a’ 27 giugno i458 in età d’anni 64 ) Lucrezia che mal soffriva il maligno ani* mo di Ferdinando d’Aragona figliuolo del re, amico delle rapine, delle sedizioni e delle vendette, fece pensiero di ritirarsi in Ottajano con gli ampj suoi tesori «temendo, al riferir del citato Fontano (3), che per la guerra non addivenisse cosi esausto il re Ferdinando del danaio che lei ne privasse del suo». Conseguentemente appigliatasi al partito degli Angioini, si diede in preda agli amori di Giacomo Piccinino, celebre capitano di que’ tempi, che con molta gente armata la condusse in Puglia. Né qui tampoco potè trattenersi lungo tempo; giacché andando a rovescio la cose degli Angioini nel Regno, e portatosi il re Ferdinando in Manfredonia Lucrezia che mal soffriva la costui presenza, e perché temeva di qualche aguato, cercò di ripararsi col figlio di Giovanni Cossa in Dalmazia, ove in età matura terminò di vivere (4). (1) Summonte sior. di Nap. to. 3. lib. 5. pag. ii5, e 219. (2) Fontano delle guer. di Napoli lib. 3. Contarini anfich. di Napoli pag. 4^. (5) Fontano cit. lib. a. p. 39. Summontt stor. di Kap. to. 5. lib.^’ p. 334. (4) Suromoiit«loc. eit. pag. 373.