Pagina:Istoria della città e costiera di Amalfi.djvu/309

Da Wikisource.

«89 senza bisogni e cenza passioni... Il splitario quivi faceva cambio, di tutte le sue pretensioni su questa vita con le speranze della. futura. Quando s^ avvicinava Tom del suo passaggio, ciascuno pien di fiducia, col crocifisso in mano, abbandonava questo mondo con una maestosa gioja, e lasciava la cella, e la memoria della sua pietà ad un fratello le cui preci T accompagnavano in cie<^ lo. Questo romitaggio veniva intitolato il Salvadore, ed era gronda dell’antica badia di Positano. £ fama che in una grotta adjacente siasi rifuggito Sisto IV allor* che veniva perseguitato innanzi d’esser Papa. Poco lungi da questo luogo trovasi Tovere ( Tobw lum ) ultimo de’ villaggi d’Amalfi, i cui abitanti vivo** no alcuni con la coltura de’ terreni, altri lavorando di torno — Evvi la chiesa parrocchiale dedicata al Prin«cipe degli Apostoli con una miracolosa immagine di un Crocifisso— Sul pavimento rimangono tre lapidi sepolcrali con figure m basso stiacciato rilievo di tre Curati di detta chiesa in abiti sacerdotali, e sul gusto de’ bassi tempi j cioè Leonardo Fusco morto nel i453 — Vincenzo Vitticanom. iSS^ — Giovanbattista Bomano m. i652, siccome si ritrae dalle rispettive iscrizioni poste suU’ orlo. Termineremo finalmente questo capitolo con dare un rapido cenno sulle produzioni del suolo, e manifatture della Costiera in generale — Essa è fertile in vini, in legnami, in olj, in lane 7 in erbaggi, in cedri, in limoni ed aranci in abbondanza. Tra gii alberi fruttiferi trovasi il gelso pei bachi da seta, il mandorlo, il melagrano, il noce 9 r olivo, la vite, il castagno, il sorbo, il nespolo, il carrubbo, il lazzaruolo, il pero d’ogni sorta ec. Il frassino orno, albero molto noto, somministra dair intaccatura della sua corteccia il dolcissimo nettare ’9