Pagina:Istoria della città e costiera di Amalfi.djvu/333

Da Wikisource.

3ii HlC JACET CORPFS NOBIIJS VIRI SlMONECTr^ SJNNEl" LA j qri OBI IT AN. l34S DIE X. MENS. IKLII t* iUDICT. qri HIC REQVIESCAT IN PACE, Nel XVI. secolo questa chiesa fu interamente rìstaurata. Osservansi in essa pochi quadri di ottimo pennel* Io, tra quali il più suhlime è quello dell* Assunta, opera del celehre artista Marco da Siena (i). Questo quadro richiama lo sguardo dello spettatore. I contorni sono tratte^iati con franca ed ardita mano, e le 6gure disegnate con isquisita dilicatezza. In altro pregevole quadro accosto alla sagrestia vedesi effigiato Campanello d’Afflitto in abito di cavalier Templare. È pur degna di osservazione un’antica e preziosa mitra vescovile che narrasi essere stata donata dal Re Carlo I. d’Angiò verso Fanno 11x70, allorché suo fratello Luigi re di Francia ( che per la cristiana sua vita fu dopo morte noverato tra’ santi ) essendosi accinto alla spedizione di Africa contro i Mori venne soccorso dal re Carlo. In tale spedizione le galere Amalfitane s’unirono a quelle di Napoli, e dopo aver prosperamente veleggiato più giorni 5 ecco che a’ 9 agosto vigilia di s. Lorenzo destar videsi una fiera tempesta. I naviganti ricordatisi della festività del santo che in Scala celebravasi, tantosto con caldi voti e preci ne impetrano la calma. Appena scampati da tal periglio, una poderosa armata di Mori che sorpassava la loro nel numero, agevolata dal vento gli è sopra: i nostri col divin soccorso (1) Costui visse verso ili5oo, e fu scolare dcir egregio pittore Domenico Dcccafutui da Sicua detto il Mecherino,