Pagina:Istoria della città e costiera di Amalfi.djvu/334

Da Wikisource.

3ia e per intercessione di s. Lorenzo restano superiori nella pugna, che dura quasi un ora. Per tale vittoria riportata sugli Africani e dopo il periglio della tempesta, portarono essi nel ritorno a^ nostri luoghi in rendimento di grazie e adempimento di voto molti ricchi doni al santo Levita Lorenzo, fra quali, questa ricchissima mitra gemmata che G^rlo vi mandd con altre vinte spc^lie da sospendersi votivi al tempio (i). Questa città oltre del patr<H cimo di s. Lorenzo venera ancora come tutelari s. Teo.doro, s. Giterina e s. Agata. Conserva pure fra le reliquie una costa di s. Lorenzo trasportatavi dalla prenominata basilica di s. Eustachio, due denti di s, Pietro Apostolo j due ossa di s. Sabina trasferite con aXtrt reliquie dalla chiesa di s. Stefania, il braccio di s. Caterina trasportato dalla chiesa dello stesso nome dal vescovo Michele Bonsi verso il 1620, e molte ijtre reliquie che veggpnsi nella Cappella a fronte della ^ave destra un tempo appartenente alla nobile famiglia Sebastiana, come mani|est^si di^ll’iscrizione in essa apposta.-— Tra le chiede tuttora esistenti, evvi T Annunziata al Campidoglio comunepiente d^tta a campodordco 9 s. Giovanni alt oq^^a ( parrocchia ), s, Pietro a Pastena, s. Caterina ^parrocchia ^, e $• Pietro a Campoleone oggi detta a Castagna. Fuvvi ancora la chiesa di s* Andrea apost eretta dalla nobile famiglia Paudo oggi resa profana e cadente, come pur^ quella di s. Mari^ della Lan^a^ fondata 4^a fanpiglia ^f^ (1) Cronichetta Minori Trionfante nell’an. 1270. Questa mitra é arriccili ta da 3o peszi di oro smaltati, con l’effigie di yarj sa^ti, e tutta contornala da pietre di varj colori, con infinite minutissime perle. Si eonserva anche in questa chiesa un superbo calice alia greca con più santi intarsiati di -piccioli pezzi di lapislazzoli.