Pagina:Istoria della città e costiera di Amalfi.djvu/34

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a8 I guasti accumulati dalle maree in questi siti potrebix>Dsi addurre come non ultimo argomento della nostra ignoranza intorno alla situazione e trasformazione del paese. Neir antica Cronaca ms. di Cola Andrea Mola di Tramonti del ii49 ^^ ’^SS^* Cwitas Amalphia crai major ut est in praesenti, quia major pars ipsius propter inundationem maris est deleta et jacet intus mare. Altro disastro cagionato dalle maree subì questo paese a ^4 Novembre 1343, vigilia di S. Caterina, allorcbè orribile tempesta di mare danneggiò più porti ed edifizj posti in sulle spiagge del mar Tirreno ed Adriatico. Napoli infra le altre città ebbe a deplorare la perdita di quanti légni rattrovavansi ancorati nel porto e la Regina Giovanna I. accompagnata da innumerevole stuolo di donne vìdesi allora religiosamente visitare a piedi nudi e con le trecce sparse le chiese dedicate alla Vergine Maria. U Petrarca cbe trovossi allora in Napoli descrisse minutamente questa calamitosa tempesta in una sua epistola diretta al Cardinal Giov. Colonna (i). Avendo in considerazione la mentovata Regina le disgrazie sofferte in tal incontro dagli Amalfitani, con grave perdita di molti edefizj posti sulla spiaggia, sgravò essi di una metà sul peso delle collette e gabelle ^ come da’ registri del regno apparisce (2). (») Petrarca dercb. familiarib. Hb. 5. epist. 5. Summpntc toni. 2. lib. 3. pag. ^lò. Villani lib. 12. e. 26. (2) Registi’. Ioannae I. i343 Ut. A. fol. 61. e lit. G. fol. 69. loanna te. Iodici Petro Curiali de Surrento ec. Uniycrsilas Amalpbiae eadem multa perpessa fuerit desolationum incommoda, et damnificar iiouum praeiudicia. Mauifeata adeo quod respectu habilu de eorum absentia praeterila ad praesentem quaai omnibus iucolis, et facultatir