Pagina:Istoria della città e costiera di Amalfi.djvu/350

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3a6: ìù$ì chiamò dì nnoTo in Italia Renato d’Angiò, esiben^ dpgli il sao aiuto,. la sua investitura e T assistenza de’ haroni congiurati» Il re Ferdinando scopri il complotto e mostrò ai (Congiurati una fermezza che loro non lascio speranza alcuna di sfa^re al supplizio. I superbi ba* roni osarono fiirgli delle proposizioni ch^ erano Tantaggiosissime ai ribelli. Il re dissimulò e credè di non dover rigettarle, aspettando V occasione di (ar pentire coloro che aveano avuto T ardire d’intavolar de* trattati col loro sovrano. H papa, il re d’Aragona ed il virtuoso Federico fratello di Alfonso, furono garanti delle convenzioni, che divennero rispettabili al re Ferdinando ma un cuore avvezzato al delitto niente conobbe di sacro. Allorché gli animi furono in calma j e che V odio ed il timore fecero tregua colla sicurezza, Ferdinando dispiegò a tradimento una vendetta esecrata e terribile. Francesco Coppola interamente rassicurato da’favori che giornalmente riceveva dal monarca, andava a maritar il suo figliuolo Marco colla figliuola di Antonio Piccolomini duca di Amalfi, nipote del re; e le nozze appuntate Celebrarsi doveano nel di i3 agosto i486 nel casteUo Nuovo* n segretario Antonello Petmcci (i) con altri ragguardevoli personaggi, e gentili dame in gran gala vi accorrono. Si dà principio all’alterezza • • • • La scena cambiasi in lutto, e la festa diviene una desolazione... H re senza rispettar la sua parola, i dritti di ospitalità ed ’(i) Fii oottni della città di Teano dì bassi natali, il quale per gli oltìnji etadj appresi sotto la direiione del famoso latinista Lorenzo VuUa:, giunse ad occupare il posto di Segretario appo il re Ferdinando I d* Aragona, di cai seppe tanto guadagnarsi l’affetto e la sovréna ninniOc^nsa, che in poco tempo direnuto assai ’ ricco, sposò la sorella di Agnello Arcamone conte di BorreUo.