Pagina:Istoria della città e costiera di Amalfi.djvu/352

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5a8 In colai guisa il bastardo Ferdinando d* Aragona divenne l’orrore del popolo e delle straiiiere genti...(i) Kon cedeva pùnto a qualunque altra de* suoi tempi la famiglia Sasso di Scala dapprima patrizia di Ravenna, e della prosapia di s. Bomualdp primo istitutore delF ordine Camandolese nel XI secolo, che si vuole esser vissuto lao anni. — Nella chiesa di s. Agostino de’ Frati eremitani di Napoli esisteva un infranto sepolcro pertinente a Bartolomeo Sasso mercatante con abito penitente di confrate e con iscrizione che diceva j Hic JJCST conPrs bjrtboiomjst de sjxo de scaits MERCJTORJS BJBITATORIS KEJF. QFI OBIIT Aff. DOM. f35j MKNS. OCTOBU. XI. IND. CVJVS ANIMA BBQVISSCAT IK PACE. Non deve punto scandalizzare la parola mercatoris enunciata in detta iscrizione, ne prendere sinistro concetto dagli antichi pregi di questa chiara famiglia, giacché la mercatura come poco innanzi dicemmo, era maneggiata ed in uso presso i nobili delle più cospicue città del regno, e praticata tal volta anche dagli stessi sovrani. Oltreché noi troviamo lo stesso Bartolomeo assieme con alti’i fratelli essere feudatarj e baroni della Terra d^l Sasso con la metà di Luceti in Terra di Lavoro, (i) Vcd. Camil. Porzio Congiura Ji Baroni. Summonte islor. di Nap. io. 3. ec.