Pagina:Istoria della città e costiera di Amalfi.djvu/379

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353 (I>raz4^^ bel’i636 fi< crealo vescovo di Trivìco. Giova o bàttisi» ’^eìrsó il i65a fu cóiisigliere della R«Gaineré di s;;Chià*a — Fl^ncescO Antonio fu giudice di Vi-" caria ’fdedanò del $/ C. e Reggènte. Comprò il casale^ dii Meditò vicino Napoli col titolo di duca pel suo pFi- raogenitoj e morì intornò Fanno 1680 — * Michele, secoli d<^etiilo d«l ’ pretkiniato, occupò la carica di giudice dì Vicaria, indi ipielh di Presidente di camera. Dissimper gnò con equità, saviezza e giustizia la sua carica fin a che mori nel 1700. — Domenico, fu anche decorato del pioato di consigliere e aggina va tosi gravemente per conlaggto di aria, fini nel ijao di vivere insieme col suo: cameriere e servitore. — U Aldimari (i) a buon dritto Domina questa nobile stirpe «un areopago di ministri togati»• Folgoreggiò ben anche la fam^lia Muscettola in Taranto, dove un ramo di essa passò a stanziare. In Napoli godeva gli onori del sedile di Montagna, ed oggidì vedesi nella chiesa di s. Domenica Maggiore la cappella gentilizia detta di s. Giuseppe^ appartenente a questa nobilissima famiglia, {fi-fine nel 1624 ebbero il principato di Luporano in terra, d’Otranto (12). Fu patriziia di Ravello pure la famiglia Offieri, che si vuole aver preso il nome da Dauferio principe longpl^rdo^e cognata di Slconolfo. Sotto al reame deSvevi ed Angioini qji^sta prosapia fu teconda di militi ^ fi^^^ quali. Bart(Jooieo OfBeri sot^OjCarlo II, fu governatoi*e 4ella- provincia di Capìtanikta — Ligorio governavi^ ■»>; g;■ ■. • Il I ti. ■■ k....... ■ < ■■■ I II ■ t * I (r) Al d inr or t IttmtgK noK p»g. ^» f») NcMwfr dia- queftla fuimylia fti (hvisa in Ire rami, cioè principali^ (ti lAupcran»^ marcbcsata di S[^£za4ia e ducato, di; IMUjIììo*