Pagina:Istoria della città e costiera di Amalfi.djvu/390

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364 bra senza rerun iperbole k glorisdixione di Flora e di Pomona. Rimira in verdi rami i pomi tP auro; E come spieghi neW ombrosa riva Natura ogni sua pompa, ogni tesauro (i). L’animo a quelle balsamiche esalazioni destasi internamente ad un fremito di soddisfazione che sente assai» ma non sa definire. I voluttuosi giardini di Minori ce* derebbero in vaghezza solo a quelli di Armida, se Tasso fosse stato uno storico e non un poeta -^Sembra ormai che il Fontano (a) di essa avesse voluto cantare allorché scrisse; Oda nunc, hortique juvent, genialiaq; cava p Quaegue, et Amalpheae /ecundant littora sylvae Citrigenum decus, Hesperidum monumenta soromm Delitiae quoque; et ipsa tuae, Peneja Phoebua^ Delectent Tempe ^ fraiemaque pectora lauri Munere limonum et nemorum redolentiòus, auris. H torrentello Reginnoh tributa le sue benefiche onde a questo fertile suolo, e vi anima più macchine di carta e molini. La cronaca di questo paese ci assicura che V edifica-* zione di Minori fusse stata assai discosta dalla odierna | (i) Tasso il Goffredo cant. i. st. 6a. (2) De hortis ^esperiduQi lib«|«