Pagina:Istoria della città e costiera di Amalfi.djvu/402

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376 re speculutn aureum Praxis Cii^ilis Venet. i6o5 in 4«= Disputationes X. ^uaestioruim legalium, Lugd. i654. 8. Ascanio Gonna V encomia con tai versi -, Soius Robertus, sohnn hic auriga Maranta J^era canit teges ^ ut sì ne labe docet. Carlo figlio diUoherto memore, destinatosi al sacerdozio, divenne laureato in s. Teologia e dottorato in ambe le leggi. Indi ricevè gli onori di Protonotario Apostolico, di consultore nel tribunale del s. Officio in Roma e decorato ancbe del titolo di conte Palatino. Nel 1637 fu creato vescovo di Giovenazzo, e da questo nel 1657 traslocato a quello di Tropea, dove nello stesso anno fu dal re Filippo IV creato suo cappellano maggiore. Mori carico di anni e di meriti nel 1666, e lasciò molte dotte opere, cioè: Apologeticus prò juribus Ecclesiae — Medulla Decreti — Controversiae juris utriusque ec. — Bartolomeo Maranta di patria Venosino ed oriundo di Tramonti visse intorno la metà del X.VI secolo, e fu medico di molta rinomanza ( fVolfang. lustus. in Chron.)* Produsse colle stampe: Methodus cognoscendorum sùn-^ plicium. Venet. x559 in 4**’ -— Cosmo, nel i5io trovasi nominato doctor artium et medicinae. Lucantonio Maranta fu fieimoso Capitano, da cui nacque Ottavio, Auditore generale dello stato del Principe di Salerno. La iàmiglia de Maja cotanto conosciuta per virtù e splendore nelle storie del regno fu di origine Tramontana (i), la quale di n(iano in mano passata a staziona(i) Frane, de Pelris famigL nob. cosi scrisse: «Da" mesi dell* atmo clsero molti ì loro casati ^ siccome Gennari Napoletani e Milaneù,