Pagina:Istoria della città e costiera di Amalfi.djvu/409

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383 le è intitolata s. Maria a Mare, che s’innalza su tli una certa prominenza della banda sinistra; il primo tìtolo fu quello di s. Michele Arcangelo (i) 7 e dappresso a questa ergevasi un castello, intitolato allo stesso santo. Fu questa chiesa per lungo tempo Rettorìa curata 9 finché nel i5o5 i Majoresi ottennero dal papa Giulio II colla mediazione del cardinale di s. Giorgio, cameriere e nipote del pontefice r erezione in Collegiata, diretta da un Prevosto, con otto canonici e quattro eddomadarj esenti dalla giurìsdizione del metropolitano d’Amalfi e sottoposti immediatamente alla S. sede, facendo uso delle insegne pontificali ad instar episcoporum, come dalla bolla datùm Cesenae, 9 Ottobre i5o6. Ponti f. an. III. ( Firm. ) 4i Episc. Ostiens. 4> Card. s. Georgi| CameraFÌus <|» Senilis Episc. Mal soffriva il metropolitano d’Amalfi che la chiesa Majorese fusse immune dalla sua giurisdizione, ciò che diede campo ad un acerrima causa nel foro romano, la quale appena intentata dall’arcivescovo ^ro tempore 11 ommaso Regulano, che di persona erasi portato in Roma, fu prevenuto colà da immatura morte. Al suo successore (1) È fama che verso il 1200 una nave mercantile portando dal!<*Tante una miracolosa immagine della B. Tergine, a vista di questo sito si fosse arrestata tanto da non potere proseguire il cammino. I marinari per sciogliersi da tale trista situazione gittarono nel mare dclU merci, traile quali un involto di bambagia dove tenevasi custodito quel simulacro, e questo sbalzato dalie onde nella spiaggia di Majori, fu collocato nella mentovata chièsa che il nome riporta.