Pagina:Istoria della città e costiera di Amalfi.djvu/410

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384 Balestrieri Cjbe dopo quattro anni riprese la causa con egual calore, riuscì ottenere dal papa Leone X la ri^ vocazione de^ suoi diritti e V abolizione delle insegne pontificali concesse alla prepositura. Tuttavia non mancarono i Majoresi di tempo in tempo far balenare cpialcfae segno degli antichi diritti che pretendevano conservare* La mentovata chiesa di s. Maria a Mare neìV interno molto ben decorata, è a 3 navi* Dietro l’altare maggiore si scorge un bellissimo bassorilievo in marmo alla gotica, ed in esso veggousi effigiati s. Margherita, la Salutazione Angelica, la Natività e la Risurrezione del Signore, F Assunta, e l’incoronazione della Vergine, e s. Giacomo. H succorpo di semplice construzione poggia su di otto colonne di marmo. Osservansi pochi quadri di buono pennello, ed altri veggonsi pure nella cosi detta casa della prepositura, adjacente alla chiesa. Trovansi anche in questa Terra due monisteri; uno de’ PP. Domenicani sotto al titolo del Rosario fondato nel 1660 da Fra Domenico Russo di Majori, nel secolo nominato Leopardo; e F altro de’ Frati Min. Osservanti di s. Francesco situato versola sinistra della marina vicino la grotta detta dell’Annunziata. Entrambi restano suppressi. Quest’ultimo fu fondato da s. Bernardino* da Siena. La chiesa è di graziosa architettura a 3 navate sostenuta da 16 pilastri di fabbrica. Si rimarcano 17 cappelle, la maggior parte gentilizie, fra le quali quella della famiglia Jponte e Mezzacapo, In esse si ravvisano de’ famosi quadri d’incerti autori, cioè nell’ala dritta il quadro della Trasfigurazione di egregio penneN Io — Due quadri bislunghi s. Vito e s. Pietro — La Presentazione — s. Pit’lroe s. Andrea— Cristo In Croce — La Deposizione della Croce — e L’Ecce-Homo nell’ala sinistra un quadro della B. Vergine con s, Caterina e