Pagina:Istoria della città e costiera di Amalfi.djvu/475

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447 e più sotto leggesi I VT PIA DIVORVM BENE SERVAX FOEDERA CERNIS DIYVS AMOR PARILES REDDAT YT ILLE TICES KVRSIUYM HIC ETENIM COMMVNIA TEMPLA TENERE JYSSIT Y6I ANDREAS ^^OSCIDA MEMBRA MANENT QVIN SIRI CONSTRVCTAE IPSE ETIAM NON IMMEMOR, ARAS NVNC ILLI HIC MEDIYM CAEDIT HABERE LOCVM SCILICET YNANIMES TEMPLYM HOC STATTISSE GOLENDVX CREDIDERIM AMBORYM YT FERRET AMALPHI8 OPEM FORTYNATAM VRBEM GENVINO SVB NYMINE TANTIS IPSA SIBI MAJOR SYRGET AB AYSPICIIS, «Michele Bologna patrizio napoletano e religióso Teatino, ottenuto il YescoYado d^ Isernia, fa costretto tr^ iinni dopo a lasciarlo, per non essergli confacente quel clima, e tenne promosso a^i4 marzo 1701 a questo di Amalfi. Fu astinente e sobrio*, non profittò punto in suo prò delle rendite della cliiesa, che anzi T erogò in soccorso de^poYeri, e nella ristorazione del sacro temiMo. Ci asterremo di far ulteriori parole su di questo impareggiabile pastore, mentre già ne facemmo menzione al cap. n pag. 35. Annunziaremo solo che dopo cinque lustri di ottimo regime, colpito di apoplessia nel di 24 febbrajo 178 1^ lasciò tra noi le mor. tali spoglie con una memoria eterna. Il suo cadayere fu sepolto nella cappella di s. Gaetano posta sulla nave sinistra della basilica. Jgostùio Scorza dalla chiesa di Teramo passò nel 1734 a questa d^ Amalfi che lasciò dopo quattro lustri.