Pagina:Istoria della città e costiera di Amalfi.djvu/80

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, 63 malo a portar sii di Roma la desolazione ed il saccheg* gio, rispettando solo i tempii dalF incendio. La superba metropoli ridotta all^ estrema mina, piega il capo alle più dure condizioni di Alarico, tanto che un deputato romano gli dice a Che ci lasdate f^oi adunque? egli risponde, la i^ita! ha. Campagna, la Puglia, la Calabria, la Lucania, i Bruzj ed il Sannio provano il suo furore, finché V impresa dell’Africa e Sicilia attraversagli i passi e r essersi naufragate le sue navi talmente lo colpi che cessò di vivere presso Cosenza, e nel fondo del fiume Basento viene sepolto con immense ric«chezze (i). Morto Alarico gli succede Ataulfo suo congiunto più fiero di lui, il quale abbandonando V impresa della Sicilia e dell’Africa ritorna a Roma, che finisce di saccheggiare, spogliando 1* Italia senza ostacolo alcuno verso il 4^4- -^"^ morte di Ataulfo altre gravissime sciagure piombano sulF Italia nel 4^^ • a Vengono gli Unni, e loro Attila è innante ] «La gente afflitta alle paludi fiigge ^ c( Esso Aqiiilea con T altre terre, quante «Ne son fra V Alpi e 1 Po, tutte distrugge: a Per arder Roma ancor move le piante, «Ma in riva al Mincio un santo Leon rugge j «Ed esso vede armato Paolo e Pietro, «Che lo minacciai!, se non torna indietro, (o) Genserico re de’ Vandali n^l 4^^ ^^^ ianiunerabili Mori parte dall’Affrica dietro le calde istanze di Eudosr aia (3) 9 che T uccisione di Valentiniano suo censarte vuok (0 Journand de reb. Gei. cap. 3o. (a) Ariosto rime st. 23. (3) Procop. Hi8t. Vandal. lib. 1. Eudoxia mittifiCartbaginem Gize/